Rinite allergica: come distinguerla dal comune raffreddore

La rinite allergica è un fastidio tipico dei mesi primaverili: ciò è dovuto al fatto che, in questo periodo dell’anno, allergeni vari circolano maggiormente nell’aria, provocando il cosiddetto “raffreddore da fieno”. Questa patologia è la risposta del nostro sistema immunitario al contatto con determinate sostanze che il nostro corpo non riesce a tollerare.

Quali fattori determinano la rinite?

Le sostanze che rischiano di acuire il fenomeno sono: acari, graminacee, polline e polvere. Per le persone allergiche a queste sostanze, i mesi primaverili rischiano di creare un profondo malessere.

La rinite allergica può essere intermittente (quando dura meno di un mese) o persistente (se, al contrario, si protrae nel tempo). Sulla base, poi, della gravità dei sintomi, è possibile individuare una forma più moderata o maggiormente severa.

I sintomi tipici della rinite allergica sono: occhi che lacrimano, produzione copiosa di muco dall’aspetto acquoso e trasparente, starnuti e tosse. Non bisogna trascurare questi sintomi, perché il fastidio potrebbe aggravarsi e provocare acutizzazione dell’asma, otite media, poliposi nasali e sinusite.

L'allergologo può darti una mano

Chi manifesta questi sintomi deve rivolgersi al proprio medico, al fine di sottoporsi agli esami necessari per individuarne l’origine e poter, in questo modo, stabilire quale sia la terapia da seguire. In farmacia è possibile acquistare antistaminici da assumere oralmente (alcuni potrebbero causare stanchezza e sonnolenza, in questo caso è importante parlarne con lo specialista) e cortisonici (per alleviare i sintomi avvertiti). Questa patologia può manifestarsi, in maniera più acuta, nei soggetti fumatori, per cui è importante evitare il consumo di sigarette.